The 7 Habits of Highly Effective People, di Stephen R. Covey
A cura di Marco Lagioia
“Siamo ciò che facciamo ripetutamente.
L’eccellenza, non è un atto, ma un’abitudine.” – Aristotele
Come Project Manager, cerchiamo costantemente modi per migliorare la nostra efficacia, guidare i nostri team con integrità e raggiungere i nostri obiettivi con precisione, non è così?
Questo masterpiece di Stephen R. Covey, “Le 7 Regole per Avere Successo“, è più di un semplice manuale di sviluppo personale; è una vera e propria guida trasformativa, pratica e universale, per chiunque aspiri a migliorare sé stesso e il proprio impatto sugli altri. Una formula coniata a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90, che ha sicuramente superato la prova del tempo continuando a offrire, anche a noi che arriviamo solo ora a leggerlo, profondi spunti sullo sviluppo personale e professionale. I principi di Covey forniscono un quadro solido per raggiungere queste aspirazioni.
Per noi professionisti del project management, le lezioni di Covey sono come una bussola: ci orientano verso una leadership più consapevole, relazioni più efficaci e risultati sostenibili. Come da best practise sulle lesson learned, cercherò di farvi un wrap-up di questi principi provando a rintuzzare i concetti con esempi pratici nel nostro campo.
Covey struttura il libro in sette abitudini, suddivise in tre aree principali, che insieme costituiscono un approccio olistico per raggiungere una vita personale e professionale più significativa. Proviamo dunque a leggerle sia come individui che come Project Manager, affinché gli insegnamenti di queste sette abitudini permeino direttamente sia la nostra vita in generale che la conduzione dei nostri progetti.
Vittoria Privata (crescita individuale)
1.Sii Proattivo
Questa regola è la pietra angolare dell’efficacia personale e professionale. Insegna a essere responsabili delle proprie azioni e assumere il controllo delle situazioni, invece di reagire passivamente agli eventi. La proattività implica infatti non solo l’iniziativa ma anche la responsabilità delle proprie scelte, indipendentemente dalle circostanze esterne. Covey sottolinea che il nostro comportamento è una funzione delle nostre decisioni, non delle nostre condizioni.
Come Project Manager, essere proattivi significa non limitarsi a reagire ai problemi, ma anticiparli calcolando rischi e opportunità, sviluppando piani di contingenza e assumendosi la responsabilità dei risultati del progetto. Un PM proattivo dunque deve mettersi sempre nella condizione di anticipare i rischi del progetto e sviluppare piani di mitigazione prima che i problemi si presentino.
Ad esempio, se si creasse un ritardo nella consegna di un componente critico, un PM proattivo dovrebbe creare un piano di emergenza per mitigare i ritardi, evitando blocchi operativi, negoziando con il fornitore per accelerare la consegna o trovando un fornitore alternativo.
2. Inizia con la Fine in Mente
Covey ci esorta a definire chiaramente la nostra visione e i nostri obiettivi, creando una “missione personale”, ossia una filosofia di vita personale e unica che guidi le azioni quotidiane. Nel libro usa un’immagine potentissima: ci induce a chiudere gli occhi e a pensare di assistere al nostro funerale, chiedendoci cosa vorremmo fosse detto di noi quel giorno.
Per i Project Manager, questo si traduce in avere un project scope ben definito e obiettivi finali chiari. Si tratta di immaginare il successo nel completamento di un progetto e lavorare a ritroso per delineare una roadmap efficace e coerente a garantire che ogni passo sia allineato con quella visione.
Ad esempio, durante la stesura del project charter, un PM potrebbe coinvolgere le parti interessate per definire obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti, Temporizzati), garantendo una visione condivisa del successo del progetto. Definirne chiaramente gli obiettivi e comunicare una visione condivisa al team garantirebbe che ogni membro lavori in armonia verso il risultato desiderato.
3. Metti le Prime Cose al Primo Posto
Covey introduce la “matrice del tempo” per distinguere tra attività urgenti e importanti, enfatizzando l’importanza di focalizzarsi su ciò che è veramente significativo e ottimizzando di conseguenza tempo ed energie.
Come sappiamo molto bene, il time management è cruciale nella gestione dei progetti. Imparando a non annegare nel mare di attività a basso impatto, possiamo garantire che i nostri progetti progrediscano senza intoppi ed efficientemente.
Ad esempio, un Project Manager potrebbe servirsi della matrice di Eisenhower per classificare le attività, concentrandosi prima sulle attività cruciali (come una revisione delle milestone con il cliente) rispetto a quelle urgenti ma non strategiche (Una su tutte? Rispondere a email non prioritarie).
Vittoria Pubblica (collaborazione e leadership)
4. Pensa Win-Win
Adottare una mentalità win-win significa cercare soluzioni che soddisfino tutte le parti coinvolte, promuovendo relazioni basate sulla fiducia reciproca. Il principio di Covey di cercare soluzioni reciprocamente vantaggiose favorisce un ambiente collaborativo in cui tutte le parti in causa si sentano valorizzate.
Nel nostro mestiere, la collaborazione e la negoziazione sono parte integrante della gestione dei progetti e un approccio win-win facilita accordi sostenibili e collaborazioni efficaci.
Ad esempio, durante la negoziazione col cliente su una change request, il PM deve tendere a una soluzione creativa che soddisfi entrambe le parti senza compromettere il budget, la qualità e il programma del progetto (magari aumentando i margini di flessibilità del team e riducendo alcune funzionalità accessorie).
5. Cerca Prima di Capire, Poi di Essere Capito
Questa regola sottolinea l’ascolto empatico, essenziale per comprendere le esigenze degli altri e risolvere conflitti.
Per noi Project Manager praticare l’ascolto attivo migliora la comunicazione. Assicurandoci di comprendere veramente le prospettive e le preoccupazioni dei membri del team e degli stakeholder e allargando il più possibile il nostro angolo di visuale, possiamo risolvere i problemi in modo più efficace e rafforzare la coesione del gruppo, portando a una gestione del progetto di successo.
Ad esempio, in una riunione con un membro del team che segnala difficoltà, il PM dovrebbe ascoltare senza interrompere, scoprendo eventualmente problemi personali che influenzano la produttività e riassegnando le attività in modo efficace.
6. Sinergizza
Il potere del lavoro di squadra non può essere sottovalutato e Covey lo esalta evidenziando l’importanza di sfruttare le diverse forze dei singoli per raggiungere risultati collettivi che superano gli sforzi individuali. Si tratta di creare un gruppo coeso focalizzato su un obiettivo comune, un tutto più grande della somma delle parti.
Promuovere la collaborazione e valorizzare le diversità è una pratica chiave nella gestione di team multidisciplinari che consente di creare soluzioni innovative e migliorare sia la qualità complessiva del progetto che le performance del team in generale.
Ad esempio, in una sessione di brainstorming, il PM potrebbe facilitare la collaborazione tra persone con competenze ed esperienze diverse, combinando idee fresche con esperienza consolidata per trovare una soluzione ottimale e portando alla creazione di idee che nessuno avrebbe generato individualmente. O ancora, in un progetto complesso, il Project Manager potrebbe formare sottogruppi di lavoro con competenze complementari per affrontare diversi work package, assicurandosi che ogni gruppo lavori in modo coordinato per raggiungere l’obiettivo comune.
Rinnovamento continuo
7. Affila la Lama
Il miglioramento continuo e il rinnovamento personale sono essenziali per un successo duraturo. Questa regola ci incoraggia a investire nel nostro benessere fisico, mentale, emotivo e spirituale, le quattro aree indicate da Covey.
Per i Project Manager, questo significa rimanere aggiornati con le tendenze del settore, partecipando a corsi di formazione continua e/o leggendo libri di settore, e mantenere al contempo un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, prendendosi del tempo per il riposo e il recupero e garantendo così di essere sempre al massimo delle proprie capacità.
Un Project Manager che investe nel proprio sviluppo personale e professionale, partecipando regolarmente a corsi di formazione su metodologie innovative o pratiche di leadership, è sicuramente meglio equipaggiato per affrontare le sfide e guidare il team con efficacia.
Con il libro “Le 7 Regole per Avere Successo” (The 7 Habits of Highly Effective People), Covey è entrato a ragione nell’Olimpo degli autori di crescita personale. Ha venduto più di 25 milioni di copie con traduzioni in più di 50 lingue: un classico assoluto che continua ad aiutare e ispirare milioni di persone nel mondo. Integrando queste regole nelle nostre vite professionali, possiamo migliorare la leadership, favorire un ambiente di team positivo e raggiungere risultati straordinari. Per un Project Manager rappresenta senz’altro un’opportunità di riflettere sul proprio stile di leadership e sulla qualità delle relazioni interpersonali. Una lettura imprescindibile per chiunque aspiri non solo a gestire progetti, ma a guidarli con efficacia e ispirazione, generando un impatto positivo sull’organizzazione e sulle persone coinvolte. È un dono che può trasformare radicalmente il nostro approccio nell’affrontare relazioni e sfide quotidiane. E a proposito di doni… A me è stato regalato dai miei proprio lo scorso Natale. Il tempo è propizio, a voi la scelta!
Classe 1987, ingegnere gestionale, Project Manager nel ferroviario dal 2016, PMP® dal 2020. Rompo schemi e non solo (ma con simpatia) in un mondo iperprocedurizzato.