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SIC Book Review – Settembre 2021 – Performance Coaching for complex projects, by Tony LLewellyn – Recensione a cura di Giacomo Franco

copertina - foto

Qualche anno fa ebbi per la prima volta questo libro tra le mani, pubblicato nel 2013, che tratta della necessitร  di approfondire il tema del coaching nei progetti complessi. Erano giร  tanti anni che lavoravamo nel PMI-SIC per accrescere la cultura dei nostri PM su competenze trasversali che affondano le radici nella psicologia e nelle neuroscienze e sul coaching come metodo collante tra esse. La mia sorpresa fu veramente grande nel vedere che focalizzava il gap (che noi PM sentiamo sulla nostra pelle) tra lโ€™approccio tecnico-scientifico e quello umanistico. Ecco perchรฉ ho sentito il dovere di condividere le idee presenti in questo libro e penso di fare una cosa buona per tutti i Project Manager (e non soloโ€ฆ). Il libro in questione รจ Performance Coaching for Complex Projects di Tony Llewellyn nellโ€™Advances in Project management Series dellโ€™editore Gower Publishing Limited (nuova edizione del 2016).

รˆ molto interessante il modo in cui Llewellyn approccia al problema, legando la complessitร  di un progetto alla gestione del fattore umano. Lo fa un po’ per volta, snocciolando storie che rendono palpabile il concetto che vuole esprimere: โ€œโ€ฆ uno dei fattori determinanti del successo del progetto รจ la misura in cui i membri del gruppo si concentrano non solo sul proprio contributo tecnico, ma anche sul coinvolgimento degli altri membri per trovare soluzioni che aiutino il progetto a raggiungere il completamento.โ€

Llewellyn intende superare la limitata attenzione alla gestione dell’interazione umana che normalmente porta con sรฉ un approccio razionale al progetto. Il libro afferma che la mentalitร  transazionale comune e le metodologie che potrebbero aver funzionato su progetti complicati non produrranno il risultato richiesto quando applicate a imprese piรน complesse.

Come discusso nel Capitolo 1, la complessitร  richiede un approccio diverso alla gestione della risorsa piรน costosa e mal utilizzata in qualsiasi progetto: le persone.

Il problema รจ che ai nostri occhi il comportamento delle persone รจ disordinato. Le nostre personalitร  e motivazioni spesso non sono immediatamente identificabili. La maggior parte dei project leader tende ancora ad affidare al caso il lavoro di squadra di un progetto, basandosi spesso sull’ipotesi, errata, che il risultato del progetto sarร  buono se tutti i membri del team faranno il loro lavoro.

La gestione della complessitร  richiede un maggior uso dellโ€™influenza e una minore dipendenza dalla coercizione.

Lโ€™autore fornisce tutte le definizioni e i legami logici che lo aiutano a produrre la sua proposta: il PM o il team leader dovrebbe allenare la squadra come parte del proprio ruolo. Il concetto di coaching di un team impegnato in un grande progetto รจ ancora poco diffuso anche se รจ in via di espansione.

Il coaching รจ ancora commercialmente considerato nelle aziende come una metodologia che va bene per il singolo individuo, come l’executive di unโ€™organizzazione. Il successo dell’industria del coaching si รจ basata sul riconoscimento che gli individui a volte hanno bisogno di aiuto per pensare e superare i loro problemi e dilemmi.

Il team coaching รจ piรน ambizioso, in quanto uno dei ruoli primari del team coach รจ quello di aiutare il team a lavorare insieme per pensare insieme ai problemi che affrontano e poi implementare collettivamente la soluzione.

Il team deve quindi avere un approccio collettivo rispetto ai modi in cui i membri dello stesso si impegnano l’uno con l’altro.

Il secondo capitolo introduce al tema del Project Team Coaching (ci si ritrova qualche elemento comune con le metodologie agili) portandolo al di lร  del team building o del process consulting, e stabilisce degli step evolutivi (un po’ alla Tuckman) rendendoli piรน chiari con il racconto di casi realmente accaduti.

รˆ interessante lโ€™introduzione del pensiero sistemico come elemento fondamentale per effettuare il team coaching, cosa che sembrerebbe scontata, ma che scontata non รจ.

Il terzo capitolo introduce alla psicologia nei progetti, riprendendo un po’ quanto giร  studiamo come PM nella letteratura classica come il ciclo di sviluppo dei team di Tuckman, le teorie della personalitร  e le loro valutazioni psicometriche (Meyer-Briggs Type Indicator o M.B.T.I), i sistemi motivazionali (Strength Development Inventory o S.D.I.), le culture organizzative (Hostedeโ€™s cultural dimension Framework, il modello del Competing Values Framework di Quinn (un po’ adattato), le classificazioni delle organizzazioni di Schein).

Nella seconda parte del libro, lโ€™autore sviluppa un modello di Team Coaching che si divide in 4 step:

  • Assess the Project Environment,
  • Set-up for success,
  • Enable execution,
  • Build Resilience)

e sullo sfondo un processo sempre attivo di Systemic Learning.

A model of project Team Coaching (pag.61)

I 5 processi vengono sviluppati nei capitoli successivi che ne analizzano i dettagli (sempre rendendoli piรน chiari con il racconto di casi realmente accaduti).

Il settimo e ultimo capitolo analizza quello che si รจ appreso nei capitoli precedenti, e tratta dellโ€™apprendimento fondato sulla riflessione e la costruzione di credenze come strumenti fondamentali e la necessitร  di costruire uno skill set per il futuro, fondato sullo human engagement e sulle pratiche di compulsive vision, building resilience e really listening: bagaglio indispensabile per affrontare un futuro mondo del lavoro fatto di progetti sempre piรน complessi.

Il libro si chiude con uno sguardo alla complessitร  e a come potrebbe modellare lโ€™approccio ai progetti delle organizzazioni durante i prossimi 20 anni.

Adottando lโ€™approccio di Llewellyn e riflettendo, il libro รจ sicuramente una snella e ricca introduzione alla psicologia del project management, si fonda su approcci consolidati anche nella costruzione del modello di team coaching che propone, come quelli di successo di David Clutterbuck and Peter Hawkins.

Il modello che propone potrebbe essere aggiornato e arricchito con quanto altro viene anche dalle neuroscienze, per rendere la sua innovativitร  ancora piena oggi.

Un ottimo spunto per progetti che vanno in questa direzione come MindlaB del PMI-SIC.

Giacomo Franco

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