Il mondo delle favole mi ha sempre intrigato, ancor di più quando le leggevo la sera a mio figlio per addormentarlo. E spesso mio figlio mi chiedeva: «Mamma, ma che lavoro fai?»
E naturalmente non riuscivo a trasmettergli l’essenza del mio lavoro: lui vedeva solo che mi piaceva, che lo facevo con passione e determinazione.
E allora mi sono immaginata che ogni genitore che fa questo lavoro, potrà leggere il libro ai propri figli e approfittare delle riflessioni dell’autrice per avvicinarli maggiormente al nostro mondo e renderli ancora più orgogliosi di noi. Anche se l’intento di Marisa Silva è che, attraverso le fiabe, potremo riflettere su pratiche che adottiamo quotidianamente e di interpretare i comportamenti e mappare le alternative, riconoscendo scenari critici più facilmente… perché le fiabe rimangono impresse, come i giochi.
Le fiabe scelte provengono da una cultura popolare universale. Ogni capitolo dedicato a una fiaba, contiene tre paragrafi:
- Cosa ha a che fare la fiaba con la gestione del progetto?
- La morale della fiaba con riferimenti ai processi e suggerimenti e spunti di riflessione
- Bibliografia suggerita per approfondimenti
Le favole proposte sono:
- L’abito nuovo del re
- La zuppa di pietra
- I tre porcellini
- La gallina e il maiale
- Cappuccetto rosso
- I sei uomini ciechi e l’elefante
- Il lupo con la pelliccia di agnello
- Il vecchio, il ragazzo e l’asino
- Il ragazzo che gridava al lupo al lupo
- Il letto di Procuste
Lascio a voi il piacere di leggerle sfogliando le pagine del libro, ma proverò a raccontarvi cosa alcune di esse mi hanno trasmesso:
L’abito nuovo del re
L’autrice utilizza questa fiaba per affrontare il periodo iniziale della vita di un probabile nuovo progetto.
In questa fase è opportuno chiedersi: Sarà proprio valido? Siamo certi che sia davvero strategico e che porti un valore reale? Oppure tutti ci allineiamo ai giochi di potere e ne rimaniamo assoggettati e soggiogati?
Quante volte siamo incappati in contesti ove non è possibile svelare la nudità del RE?
Per evitare di cadere in situazioni dalle quali è difficile districarsi, sarebbe utile appoggiarsi a pareri esterni e indipendenti, valutando anche scenari peggiori oltre che quelli migliori, più desiderati, onde evitare disastri futuri.
La zuppa di pietra
Ho scoperto questa fiaba grazie proprio all’autrice e l’ho trovata straordinaria e ricca di possibili spunti, dal tema degli stakeholder al tema del team building. Marisa Silva invece sceglie di farci riflettere sullo Scope Creep, paragonando la crescita incontrollata della zuppa all’introduzione incontrollata di richieste di cambiamento allo Scope. Ci porta quindi a considerare l’importanza della WBS e della PBS, ma soprattutto la rilevanza del processo associato alla gestione del cambiamento e all’attenzione che va posta alle aspettative del cliente.
I tre porcellini
Chi non conosce “I tre porcellini”? Infatti è una fiaba tradizionale europea di origine incerta, probabilmente inglese. Pubblicata per la prima volta da James Orchard Halliwll-Phillipps intorno al 1843 nella raccolta Nursery Rhymes and Nursery Tales, riprende certamente un racconto della tradizione orale di molto antecedente. Per l’autrice è lo strumento per valutare l’importanza di fondazioni sicure di una casa tale da non essere distrutta facilmente da eventi esterni e dunque il significato dell’uso di metodologia, ma anche soprattutto sulla assoluta rilevanza della considerazione sui Rischi, che possono determinare il successo o il fallimento di un intero progetto. È evidente che non ci si potrà preparare a tutto, ma il/la project manager dovrebbe essere preparato per vari scenari, anche i peggiori, pur sapendo reagire anche a cosa non ci si aspettava.
La gallina e il maiale
Vi invito caldamente a leggere questa breve, anzi brevissima ma divertente e profondissima fiaba che nel testo viene utilizzata per focalizzare l’attenzione sul concetto di impegno e coinvolgimento dei membri del team: teniamola a mente quando è necessario chiarire compiti e responsabilità di ognuno (rif Matrice RACI) ma ricordiamoci anche di dare e ricevere feedback sulle prestazioni per meglio comprendere i punti di debolezza e quelli di forza.
I sei uomini ciechi e l’elefante
È una parabola che ha avuto origine nell’antico subcontinente indiano, da dove è stata ampiamente diffusa. Esistono versioni differenti. In alcune, i ciechi scoprono le loro differenze, sospettano che altri non stiano dicendo la verità ed entrano in conflitto. Le storie differiscono anche principalmente per come vengono descritte le parti del corpo dell’elefante, quanto violento diventa il conflitto e come (o se) il conflitto tra gli uomini e le loro prospettive viene risolto. In alcune versioni smettono di parlare, iniziano ad ascoltare e collaborano per “vedere” l’intero elefante. In un’altra, un uomo che vede entra nella parabola e descrive l’intero elefante da varie prospettive, i ciechi scoprono che erano tutti in parte corretti e in parte sbagliati. Sebbene l’esperienza soggettiva di qualcuno sia vera, potrebbe non essere tutta la verità. Vi va di scoprire quale versione propone l’autrice? Chi non si è trovato anche solo una volta in situazioni in cui si deve tener conto dei vari punti di vista che ci sembrano onestamente corretti ma abbiamo la sensazione che qualcosa ci sfugga… ecco che nel futuro ci potrà essere utile ricordare tale parabola e utilizzare pienamente la nostra capacità di guardare a 360 gradi. Tale parabola ci induce a riflettere su quanto sia difficile vedere l’immagine nel suo insieme se ci concentriamo sulle singole parti, ponendo in risalto il processo di integrazione che è una delle attività chiave della figura del PM.
Il vecchio, il ragazzo e l’asino
Una celebre favola di Jean de la Fontaine sulle critiche e sul criticare: comunque viviamo la nostra vita, la gente ha spesso da ridire, tanto vale quindi viverla intensamente come riteniamo più opportuno. Questa bellissima fiaba ci porta sul tema del valore e sull’allineamento delle aspettative degli stakeholder e sul loro reale ed efficace coinvolgimento. E ancora… Come non associare Cappuccetto rosso al tema del percorso critico oppure divertirsi nello scoprire come l’autrice affronta il tema del reporting, e dell’onestà delle informazioni mediante la fiaba il lupo con la pelliccia di agnello oppure esplorare con lei il tema della etica e onestà attraverso Il ragazzo che gridava al lupo al lupo. Giunti alla fine del testo si presenta una storia leggendaria: Il letto di Procuste.
Attraverso questa truce quanto crudele storia, valutiamo il significato di adottare i modelli che più sono idonei al nostro contesto e alla nostra situazione. A questo punto desidero riportare testualmente una frase dal libro, a mio avviso molto significativa:
“Credetemi: le buone pratiche sono buone per iniziare, ma dopo un po’ vi renderete conto che le migliori pratiche sono ancora migliorabili”.
Meditiamo su quanto sia importante imparare dal passato ma anche continuare a disegnare un futuro nuovo!
Paola Mosca