Una sensazione opprimente. Sempre più cose da fare, sempre meno tempo per farle. La sveglia ogni giorno un po’ prima. A letto ogni giorno un po’ più tardi. Cerchiamo di allungare le nostre giornate sperando di riuscire a fare tutto. Colazione, toilette, i figli a scuola. E per cena? Un saluto distratto. Il pieno alla macchina, il biglietto del treno, un cerchio alla testa. Si arriva in ufficio. In officina. Nel negozio di fiori aperto da anni. Chiamate, videochiamate, relazioni, riunioni. Clienti con macchine che non vanno, gomme a terra. Una spia del quadro si accende senza motivo. Un biglietto di auguri, un mazzo di rose per un compleanno. I tulipani non arrivano. Il tempo passa. Non aspetta. Non riusciamo a fare tutto. Lo faremo domani? E le cose che dobbiamo fare domani? È ora di andare. Verso casa: latte scremato, pane integrale, biscotti multicereali, nutella barattolo piccolo, spazzolino, deodorante al cedro… Cartolibreria, il quaderno nuovo a quadretti larghi per la bambina e la cover rosa, matita HB2, colla per carta. Il vestito in lavanderia? Farmacia? I genitori? Vabbè, ci pensiamo domani.
«Ciao papà, sei tornato! Giochiamo?»
A chi non è mai capitato di svegliarsi al mattino con una sensazione opprimente per tutte le cose da fare durante il giorno? Un insieme affollato e confuso di impegni… più o meno importanti, più o meno simpatici.
Un primo piccolo passo per cominciare a fare un po’ di ordine è metterli nero su bianco. Fare un semplice elenco delle cose che ci attendono durante il giorno (sembra proprio che siano loro ad attendere noi!). Un foglio bianco, una matita, quindici minuti da dedicare a scrivere una dopo l’altra le cose da fare. Non importa quante sono, l’ordine, il tempo, non importa qual è più complicata o più semplice. Scriviamo e basta:
-…..
-…..
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e così via, cercando di indicarle tutte, una per ogni trattino in verticale. Gli inglesi la chiamano “to do list”, lista delle cose da fare. Praticamente la lista della spesa.
Mettere nero su bianco tutte le cose da fare non è certo la soluzione per farle, ma ci aiuta a scaricare sul foglio quel senso di oppressione causato dal tenerle tutte nella nostra testa. E ci permette di preparare la base per ricordare e pianificare al meglio tutte le attività lavorative e non, da svolgere, senza il rischio di dimenticare qualcosa. Provare per credere.
Abbiamo una lista di cose da fare. Quindi? Il passo successivo è decidere cosa fare, cosa non fare e in che ordine. Assegnare la giusta priorità a ogni attività. Usando i numeri. Il numero 1 a quelle con maggiore priorità, poi il 2, poi il 3 e poi 4, per ognuno dei punti della nostra lista. E poi, in una giornata ci sono cose che non dipendono solo da noi (obbligate) e cose che dipendono esclusivamente da noi (non obbligate). Attenzione: l’attività a cui diamo 1 non è la prima da fare temporalmente ma non si può fare se non in un certo orario e non si può rimandare (andare in ufficio, accompagnare i bambini a scuola, …): è “obbligata”, “urgente” e “importante”. Dunque, il numero 1 è per le attività obbligate, urgenti e importanti, il 2 per quelle obbligate e importanti, il 3 per quelle importanti e il 4 per quelle non obbligate, non urgenti e non importanti. Le attività 4 non devono essere fatte necessariamente oggi, le conserviamo per un altro giorno.
-… 2
-… 1
-… 2
-… 4
-… 3
-… 3
-… 1
In questo modo avremo una guida per muoverci in maniera un po’ più serena tra tutti gli impegni quotidiani. E una volta concluso un determinato compito, soddisfatti, possiamo cancellarlo con una semplice linea e passare a quello successivo.
La giornata è quasi conclusa. Abbiamo fatto alcune cose oggi. Probabilmente siamo riusciti a cambiare, anche se soltanto un po’, qualche nostra abitudine non proprio corretta. Abbiamo utilizzato la “to do list” come mappa per orientarci nel mondo. A fine giornata la stessa si è trasformata nella lista delle cose fatte (e barrate), quelle da fare domani, dopodomani, e quelle da non fare. Abbiamo cominciato a comprendere che non è necessario fare tutto e subito. Perché altrimenti si rischia di non fare nulla. Ogni cosa ha il suo giusto valore. Ogni cosa ha il suo giusto tempo. Probabilmente non abbiamo più, come ieri, quella brutta sensazione, che di solito ci portiamo dentro a fine giornata, di non aver concluso nulla. Adesso, però, è il momento di una pausa. Una pausa per rilassare mente e corpo. La nostra “to do list” ci ha accompagnato per un giorno intero. E ora? Ora la poggiamo sul nostro comodino e la lasciamo lì per domani. Ci attenderà, fedele compagna di viaggio. Nel frattempo, distendiamo le gambe, apriamo un bel libro, e, un po’ più leggeri, diamo spazio ai nostri sogni.
Disegni di Salvatore Parola
Sceneggiatura e testi di Francesco Spadera